Una frase, una diagnosi, e saltano le tue certezze, piccole o grandi che siano.
Ma lo smarrimento deve lasciar presto il posto alla ricerca di nuovi riferimenti e di un altro equilibrio.
“È celiaco”. La scoperta della patologia nel piccolo Giulio, mio figlio, inizialmente mi ha spiazzata.
Poi attenzioni e comportamenti mai concepiti prima iniziano a diventare automatici: con più cura adesso preparo da mangiare, leggo con maggiore attenzione le etichette sui prodotti quando vado a fare la spesa, per andare a mangiare fuori cerco e scelgo i locali gluten free.
Bisogna tenere separati posate e pentolini, non far volare la farina quando si taglia il pane, pulire sempre per bene ogni cosa!
A volte la stanchezza si fa sentire, e vorrei fare scelte più “comode” quando sono ai fornelli, ad esempio uniformare la dieta di tutta la famiglia preparando le stesse pietanze per tutti, ma, anche alla luce dei suggerimenti dei medici, so che è importante, diversificando gli alimenti, educare all’attenzione per cosa e come si mangia.
L’esperienza personale mi ha resa sempre più sensibile all’argomento, anche considerando il numero così elevato – e che non immaginavo! – di persone celiache, molte delle quali di età giovanissima.
Rifletto tanto e mi chiedo cosa davvero “ci facciano mangiare”.
Sono felice che la creatività venga in aiuto sempre! Anche in cucina. Ed ecco che ho iniziato a ideare le mie ricette per dessert gluten free.
Nella foto: la Mela al lampone. Bon appétit!